Le origini di questo massaggio si perdono nelle leggende dell’antica India. In concreto possiamo dire che questo massaggio, che prende il nome dalle scuole/santuari (Kalari appunto) di Payat, addestramento alla lotta e alla guerra ma anche addestramento di vita (in quanto si studiavano anche altre materie e pratiche spirituali), abbraccia vari tipi di tecniche, nella maggioranza eseguite con i piedi. Il piede può massaggiare con più vigore della mano e le manovre possono essere più ampie, in quanto la gamba è più lunga del braccio.
In generale dunque questo massaggio risulta più energico rispetto a quelli eseguiti con le mani, ma non è solo questa la sua unica peculiarità. Vi troviamo infatti anche elementi di danza, quella dell’operatore in equilibrio intorno alla corda e elementi di Ayurveda, ovvero le pressioni sui punti Marma, che si vanno ad aggiungere alle frizioni del massaggio.
Aggiungo che, come per tutti gli altri massaggi, il tempo dedicato può divenire anche utile per la meditazione, sia per il ricevente, sia per l’operatore.